Diminuire la frequenza della CPU equivale a ridurne le prestazioni, ma ha dei lati positivi che potrebbero far valere la pena di eseguire questa procedura.
L’underclocking è la modifica dei parametri di funzionamento di un componente elettronico per farlo funzionare in una frequenza minore rispetto a quella nominale. Non viene eseguita soltanto sulla CPU, ma anche sulle memorie ed altri dispositivi elettronici.
L’ho scoperta su un computer con processore Pentium 4 a 3.00GHz che a causa del forte caldo di questo pomeriggio, si è surriscaldato un paio di volte. Sono entrato nella schermata del BIOS nel quale impostare la frequenza, e ne ho impostato una minore. Riavviandolo è passato ad una frequenza di poco più di 1.80GHz, ma il problema della temperatura è stato risolto!
Riduzione dei consumi
Riducendo la frequenza si riduce anche il consumo elettrico e quindi, indirettamente, anche l’inquinamento. Diminuendo la tensione la bolletta diminuirà.
Migliore dissipazione del calore
Riducendo la frequenza e quindi la tensione, il calore emesso per effetto Joule diminuirà permettendo una migliore dissipazione del calore.
Lo consiglio sui vecchi computer, dato che oramai le moderne tecnologie prevedono riduzione di consumi e calore in modi alternativi. Se abbiamo un vecchio Pentium 4 dagli esorbitanti consumi e quei 3.00 GHz sono troppi, ve lo consiglio. La procedura è solo per utenti esperti e consapevoli, però!



Blogger e scrittore ventenne nato a Taranto. Collabora con diverse agenzie di marketing digitale e operativo. Ha pubblicato il manuale Windows 10: Guide e Soluzioni e il libro di narrativa storica Cronache di un Palazzo Abbandonato.