Era l’aprile del 2005 quando Windows XP a 64 bit divenne una realtà per i PC desktop alla portata di tutti. Fino ad allora i sistemi a 64 bit erano presenti solo in server e workstation con processori Itanium con un’architettura che non è la x64 che tutt’ora è presente nei moderni PC ma la IA-64, con costi proibitivi.
Ad oggi si utilizzano i comuni processori Intel con estensione a 64 bit della classica architettura x86. Il primo sistema operativo a supportare tutto questo fu Windows XP Professional x64 Edition, da non confondere con Windows XP 64 Bit Edition lanciato nel 2002 per i processori Itanium precedentemente citati.
Il beneficio principale era la possibilità di aggirare il limite di RAM dei sistemi a 32 bit, ovvero 4GB divisi tra kernel e applicazioni. Windows XP x64 poteva supportare fino a 32GB di RAM e 16TB per la memoria virtuale.
Per garantire il supporto delle applicazioni a 32 bit e offrire un passaggio graduale all’architettura a 64 bit fu introdotto l’emulatore SysWOW64 (tutt’ora presente nelle moderne versioni di Windows) il quale funge da sottosistema per le applicazioni a 32 bit.
Sebbene le applicazioni a 32-bit possano partire facilmente ed in modo trasparente, la commistione di due tipi di codici nello stesso processo non è permesso. Le applicazioni a 64 bit non possono sfruttare le librerie (DLL) a 32 bit, e analogamente le applicazioni a 32 bit non possono sfruttare le librerie a 64 bit. Questo costringe gli sviluppatori di librerie a fornire sia una versione a 32 bit che una versione a 64 bit dei loro prodotti.*
https://it.wikipedia.org/wiki/Windows_XP_Professional_x64_Edition
Inoltre, era presente una versione a 64 bit di Internet Explorer. In quanto rilasciato in un secondo momento rispetto a Windows XP a 32 bit, il codice di questa versione si basa su Windows Server 2003 SP1. Molte delle migliorie introdotte nel Service Pack 2 per Windows XP a 32 bit erano già state integrate al momento del lancio della versione x64. Per questo motivo non c’è un Service Pack 3 di questa versione. Gli aggiornamenti sono comunque disponibili come download separati.
Troppo avanti per Windows XP
Nel 2005 la maggior parte dei computer desktop aveva meno di 4GB. Molte delle schede madri avevano come limite massimo di RAM supportata 8GB e molti dei driver per le periferiche non erano stati ancora scritti a 64 bit. In poche parole, il mondo non era pronto per i sistemi con architettura x64.
Inoltre, l’anno successivo vide l’uscita di Windows Vista e con esso una nuova generazione di computer con più RAM e sempre più compatibili con i sistemi a 64 bit. Il passaggio definitivo ai sistemi x64 è avvenuto, a mio parere, con l’uscita di Windows 7. Negli anni 2010, difatti, i computer hanno iniziato ad avere come standard minimo 4GB di RAM fino ad arrivare ai tradizionali 8GB degli ultimi anni con Windows 10.
Sei curioso di scoprire Windows XP x64?
Ultimamente sto testando Windows XP x64 su un PC con 8GB di RAM e una scheda madre Asus P5LD2. Il primo limite di questa versione è la mancanza di una ISO in italiano. E’ necessario difatti un language pack se vogliamo utilizzare la nostra lingua.
Se sei curioso di leggere un articolo su come si utilizza Windows XP x64 nel 2021 lascia un commento! 🙂

Blogger e scrittore ventenne nato a Taranto. Collabora con diverse agenzie di marketing digitale e operativo. Ha pubblicato il manuale Windows 10: Guide e Soluzioni e il libro di narrativa storica Cronache di un Palazzo Abbandonato.