Un motivo per cui Linux è più sicuro di Windows? Si chiama Root.

Che i sistemi Linux siano più sicuri di quelli Windows si sapeva già. Ecco, però, uno dei motivi per il quale l’OS di Redmond è molto più vulnerabile.

L’utente Root, nei sistemi Linux[1], è l’unico che può accedere ai file di sistema. Qualsiasi operazione che modifica l’OS e i programmi, richiede sempre l’autenticazione con la password del cosiddetto Super User. Utilizzando il comando sudo o, quando richiesto, immettendo la password amministratore, si potranno fare tutte le modifiche possibili. Il tutto solo e soltanto con il tuo consenso. Questo è uno dei motivi per cui Linux e macOS sono molto più sicuri di Windows. L’utenza principale che utilizza il PC è sempre standard e limitata. Se un malware volesse infettare il sistema, dovrebbe fare, quindi, i conti con l’autenticazione del Super User. Windows, invece, considera l’utente principale (e dunque quello che stai utilizzando) automaticamente come Amministratore.

In poche parole, non vi è un’utenza dedicata, come l’account Root, per agire sui file più delicati. Dunque, potrai immaginare cosa potrebbe succedere con un account principale senza password. Il malware accederebbe tranquillamente a tutte le directory e i file di sistema, libero di fare ciò che vuole.

Un modo per evitare questo problema è di agire un po’ come Linux. Dovrai avere, quindi, un account amministratore con password adibito solo alle modifiche ed un altro standard da utilizzare quotidianamente. Nel momento in cui vorrai installare o modificare qualcosa, Windows ti chiederà direttamente l’autenticazione con l’account amministratore, proprio come Linux.


[1] Non solo i sistemi Linux. Anche tutti quelli su base Unix, compreso macOS.