[Retrocomputing] Le leggendarie schede perforate

Grazie ad una donazione ho potuto ammirare e conservare questi splendidi supporti storici.

Grazie alla “donazione” di un professore dell’I.I.S.S. “A.Righi”, ho ricevuto 130 schede perforate di un programma sviluppato da lui stesso un bel po’ di tempo fa, per la gestione di libri e giornali: Daily. Le schede sono marchiate CSATA ovvero centro studi applicazioni tecnologie avanzate dell’Università degli Studi di Bari.

Molti però non sanno cosa sono le schede perforate… Wikipedia, illuminaci!

La scheda perforata è un supporto di registrazione atta a contenere informazioni da utilizzare nelle macchine per il trattamento automatico dei dati. Le schede perforate sono fatte di cartoncino, e rappresentano l’informazione attraverso la presenza o l’assenza di fori in posizioni predefinite della scheda. Nella prima generazione di computer, dagli anni venti agli anni cinquanta, le schede perforate erano il supporto d’elezione per l’immagazzinamento e il trattamento dei dati. Durante i tardi anni settanta e fino ai primi anni ottanta, la scheda perforata fu accantonata come supporto di registrazione per i dati, e sostituita dai floppy disk. Oggi le schede perforate sono decisamente obsolete, se si eccettuano alcuni sistemi legacy e alcune applicazioni specializzate.

Il metodo è abbastanza semplice: un pezzo di cartoncino leggero viene suddiviso in molteplici porzioni che possono essere attraversate da un foro o lasciate intatte. I pezzetti di carta rettangolare che vengono asportati durante la perforazione vengono chiamati chad. Ogni singola posizione sulla scheda rappresenta una singola cifra binaria (bit). Ogni colonna sulla scheda contiene più posizioni forabili (bit multipli).

Quindi? Come si scrivevano questi programmi/dati?

  1. Il testo veniva prima scritto in “brutta copia”
  2. Poi veniva battuto in una particolare macchina da scrivere, detta perforatrice
  3. Le schede venivano poi inserite negli appositi lettori nei Calcolatori.

Un lavoraccio abbastanza complesso, che ora non ci immaginiamo nemmeno. Queste fantastiche schede di cartoncino sono passate alla storia, e le aggiungerò alla mia collezione.