Il peggior restauro che mi sia capitato, il più deludente. Ecco perché è stato un vero…RESTAURO DA INCUBO.
Ogni lunedì, circa, ci saranno diversi “episodi” degli incubi che mi tocca sopportare quando restauro i retrocomputer. Se dai un’occhiata su YouTube vedrai molti canali americani che riescono a restaurare i computer messi nelle condizioni peggiori. Ma quando arrivo io…c’è molto, molto peggio. Era da un po’ di tempo che stavo bramando un IBM Thinkpad. Un computer che profuma di uomo d’affari, che sa di programmatore, che…insomma, è un computer serio. Ne ho trovato uno a buon prezzo su eBay, con Windows 98. Già pregustavo quel computer da business man degli anni 90, ricco di software marchiati IBM.

Quando è arrivato ho avuto una doppia sorpresa. Non solo il notebook si accende e funziona, aprendo il lettore CD trovo una copia originale di The Curse of Monkey Island. Stupenda, direi.
Come puoi notare, ci sono molte spaccature sulla scocca. Le ho reincollate con cura utilizzando un po’ di superattack e…non si sono riattaccate. Vabbé, ci avrei pensato dopo. Intanto, ho fatto un po’ di prove nel corso dei due giorni e all’una di notte ero ancora ad installare Visual Studio 6. Il giorno dopo me lo porto con me per fare una partita a Quake I, un videogioco che amo molto. Ed ecco che il notebook improvvisamente si spegne, senza dirmi nulla.



Porto il notebook a riparare da un esperto più esperto di me ed ecco che si scopre un’amara verità…il connettore è andato. Effettivamente, non si accendeva subito e mi ha dato un po’ di problemi. Tuttavia, la riparazione costava il doppio di ciò che ho speso per il notebook. Decido di lasciar stare e di provare ad aggiustarlo da solo. Tuttavia, si rivela un completo disastro. La plastica è letteralmente friabile e si spacca molto facilmente. Non appena tento di aprirlo, con delicatezza, inizia a distruggersi tra le mani.
Ed ecco questa fotografia che ritrae ciò che restava del notebook. In effetti non sembra messo molto male, però sarebbe stato letteralmente impossibile da riassemblare…se non attaccandolo con della colla ovunque, quasi fosse un modellino di un aeroplano.
Feedback Positivo meritato
Il proprietario del notebook non immaginava la fine che avrebbe fatto. Tuttavia, per discolparsi di questa tragedia, ha rimborsato il prezzo del notebook. Ho pagato, quindi, solo le spese di spedizione. Credo sia stato molto corretto ed abbia fatto una cosa che, secondo me, non è d’obbligo fare.



Blogger e scrittore ventenne nato a Taranto. Collabora con diverse agenzie di marketing digitale e operativo. Ha pubblicato il manuale Windows 10: Guide e Soluzioni e il libro di narrativa storica Cronache di un Palazzo Abbandonato.