Una marca, Komu, dal nome sconosciuto che vale ben poco. Design semplice e niente male, ma con una qualità deludente e un’assistenza tecnica disonesta…
Komu è il tipico brand cinese che si spaccia per italiano. All’inizio mi fu consigliato e mi dissero “vai tranquillo, è buono!” e infatti così fu, ma solo per i primi mesi. Telefono veloce, niente male, dual sim: poteva andare bene. Se non fosse che già, tuttavia, il display tremolava. Dopo il display il tremolio si estese al flash durante i video. A neanche cinque mesi, i problemi con il mio Robo 2x, iniziarono a farsi più grevi.
Il connettore iniziò a fare contatto solo in alcune posizioni. Pensavo fosse il cavetto, allora ne acquistai un altro: problema risolto per una settimana. Allorché ogni sera prima di metterlo a caricare, perdevo cinque minuti abbondanti a cercare la posizione giusta. Ovviamente, un cavo non sta mai fermo. Al più piccolo movimento, addio telefono il giorno dopo!
Le batterie, si sa, dopo un po’ di (generalmente) anni tendono ad esaurire i cicli di ricarica e, quindi, iniziano ad avere una durata via via sempre minore. In questo caso neanche sei mesi che la batteria ha iniziato a mollarmi. Ecco che lo trovavi al 30% nemmeno alle 12 di mattina, dopo averlo acceso alle 8.00.
Iniziò a cuocermi le mani dopo quasi un anno e la fotocamera cominciò, da Whatsapp, a mostrarmi un banale “Errore Fotocamera”, risolvibile con un riavvio. I riavvii, però, iniziarono a non bastare più. Fu così che la fotocamera mi abbandonò completamente, così come il bluetooth, così come il Wi-Fi. Decisi di portarlo in assistenza…ma qui accade il peggio.
L’assistenza tecnica disonesta
Avrai capito che il problema è un problema dipendente dalla scheda madre, giusto? L’assistenza, dopo qualche settimana, manda una mail contenente il rifiuto della riparazione su garanzia insieme ad alcune foto di un telefono totalmente graffiato ai bordi e visibilmente abbastanza consumato. In effetti ai bordi c’erano un po’ di macchie, ma era la loro vernice stessa che stava venendo via! Le foto, ovviamente, servivano da prova per il rifiuto dato che la causa del problema è stata una caduta accidentale e non la loro scheda madre guasta.
La scheda riporta, nei problemi riscontrati:
Touch e Display | Pannello LCD: artefatti/problemi di visualizzazione/macchine | Fotocamere – Fotocamera anteriore: non si attiva o si blocca | Fotocamere – Fotocamera posteriore: non si attiva o si blocca | Software/sistema/accensione – Si surriscalda Nota: reset impostazioni di fabbrica | Software/sistema/accensione – Sistema rallentato (rispetto all’originale | Batteria – Scarsa autonomia | Tasti fisici – Bilanciere volume: non funzionante | Sensori – Prossimità (oscuramento display in conversazione | Antenne e connettività – Wi-Fi segnale debole/si disconnette Nota: Quando si surriscalda non visualizza le reti Wi-Fi | Antenne e connettività – Wi-Fi: tethering/hotspot | Connettori e slot – Connessione USB (o alimentazione) difettoso: non carica o carica in modo intermittente | Connettori e slot – Connettore USB: device non riconosciuto dal PC.
Tutti questi ti sembrano problemi dovuti ad una caduta accidentale? Io non credo. Il telefono è stato deludente, ma l’assistenza ancora di più. A tutti può capitare un modello difettoso e, in genere, un’azienda seria dovrebbe farsi perdonare almeno con un buon supporto tecnico. Komu, invece, ha rivelato di essere il marchio sconosciuto che merita di essere.

Blogger e scrittore ventenne nato a Taranto. Collabora con diverse agenzie di marketing digitale e operativo. Ha pubblicato il manuale Windows 10: Guide e Soluzioni e il libro di narrativa storica Cronache di un Palazzo Abbandonato.