I nomi di dominio di primo e secondo livello come quelli che terminano in.it,.net o.com sono a pagamento. Ma perché? Quali costi è necessario sostenere?
I nomi di dominio come grectech.it o poste.it, giusto per fare un esempio, non fanno altro che semplificare la navigazione degli utenti. Se non ci fossero saremmo costretti a digitare degli indirizzi IP. Immagina di avere un enorme elenco stampato (come quello telefonico) di stringhe numeriche associate ai siti web, sarebbe impossibile! Questo elenco in realtà esiste, ma è automatico e l’associazione nome-indirizzo viene effettuata grazie ai DNS.
Register e Registro dei domini
Innanzitutto, un dominio non viene acquistato: viene concesso per un periodo di uno o più anni. I dati del registrante e l’impossibilità da parte di altri di poterlo utilizzare sono a cura del registrar. Quest’ultimo non è altro che un fornitore di servizi abilitato all’accesso del registro dei domini (registry) di primo e secondo livello. Sono dei registrar Aruba, Register, Altervista, etc. Il mantenimento dei dati burocratici, l’iscrizione al registro dei domini e la proprietà esclusiva hanno, ovviamente, dei costi.
Costi tecnici di un dominio
In più, ci sono dei costi legati all’infrastruttura DNS e al relativo mantenimento per rendere disponibile i siti web 24/24. Quest’ultimo costo viene versato all’ICANN, l’ente internazionale di gestione della rete Internet.

Blogger e scrittore ventenne nato a Taranto. Collabora con diverse agenzie di marketing digitale e operativo. Ha pubblicato il manuale Windows 10: Guide e Soluzioni e il libro di narrativa storica Cronache di un Palazzo Abbandonato.