Nel mondo dell’informatica sentiamo ormai tutti i giorni il termine “Open Source”, ma pochi sanno che cosa significhi realmente…
Open Source, non vuol dire soltanto che il software che scarichiamo è gratuito. Infatti, vi sono numerosissime differenze tra le licenze ad uso gratuito che sono presenti su ciò che utilizziamo.
Vi sono le licenze shareware, che ti permettono l’utilizzo del programma con delle limitazioni di tempo o delle funzionalità. Vi sono poi quelle freeware, che ti permettono di utilizzare semplicemente il programma in maniera gratuita.
L‘open source, invece, ti dà anche il codice sorgente. Il codice sorgente, è semplicemente il testo scritto dal programmatore contenente tutte le istruzioni che il programma deve eseguire. Noi utilizziamo, ovviamente, solo la versione compilata e cioè quella pronta per essere eseguita dal nostro PC.
Però, per un esperto, avere in mano il codice di programmazione è utile per scoprire sia le vulnerabilità sia eventuale “scheletri nell’armadio” del produttore. Tutti i programmi a pagamento ti offrono semplicemente la licenza per utilizzare il programma e non il programma in sé stesso.
La licenza open source ti permette di modificare, condividere, personalizzare e soprattutto anche eseguire in maniera totalmente gratuita e libera il software scaricato.
“All’utente finale interesserà poco la personalizzazione o la possibilità di modificare il codice sorgente!”
Affermazione sbagliata! All’utente finale interessa eccome, perché un software open source viene continuamente migliorato e reso più sicuro da numerosi sviluppatori.
Dunque il semplicemente freeware, invece, ti da soltanto la licenza di utilizzo gratuita, rimanendo però di proprietà dello o degli sviluppatori.




Blogger e scrittore ventenne nato a Taranto. Collabora con diverse agenzie di marketing digitale e operativo. Ha pubblicato il manuale Windows 10: Guide e Soluzioni e il libro di narrativa storica Cronache di un Palazzo Abbandonato.