Avast tradisce i suoi utenti vendendo i loro dati

Avast, noto per il suo antivirus free, ha venduto i dati di navigazione dei suoi utenti.

Il caro e vecchio detto delle mie parti “nessuno dà nulla per nulla” trionfa ancora: Avast, che agli utenti prometteva una soluzione gratuita e affidabile, ha venduto i dati di navigazione di migliaia di utenti. Il produttore vendeva i dati a compagnie come IBM, Microsoft, Pepsi, google, L’Orèal e Home Depot tramite la sua sussidiaria Jumpshot.

Oltre 435 milioni di persone al mese usano il software antivirus Avast. Jumpshot afferma di avere accesso alle informazioni da 100 milioni di dispositivi.

Motherboard

Secondo gli articoli comparsi su Motherboard e PCMag, le informazioni vendute includevano “ricerche su Google, ricerche di posizioni e coordinate GPU su Google Maps, la visualizzazione di pagine LinkedIn di aziende, alcuni video Youtube e siti porno”.

“È possibile determinare dai dati raccolti in che data e ora l’utente anonimo ha visitato YouPorn e PornHub, e in alcuni casi quale termine di ricerca ha inserito nel sito porno e quale specifico video ha visto”.

Secondo la compagnia, Jumpshot non ha raccolto informazioni personali bensì dati anonimi.

Gli utenti hanno sempre avuto la possibilità di rinunciare alla condivisione dei dati con Jumpshot. A partire da luglio 2019, avevamo già iniziato a implementare una scelta esplicita di opt-in per tutti i nuovi download del nostro antivirus e ora stiamo anche sollecitando i nostri utenti esistenti a fare una scelta di opt-in oppure opt-out, in un processo che sarà completato nel febbraio 2020″

La rinuncia, tuttavia, avveniva con una finestra di dialogo poco chiara, spesso confermata senza comprenderne il significato con su scritto “Se lo permetti, forniremo alla nostra consociata Jumpshot Inc. un set di dati spogliato e non identificabile derivato dalla cronologia di navigazione allo scopo di consentire a Jumpshot di analizzare mercati e tendenze commerciali e raccogliere altre informazioni preziose”

Le estensioni per i browser

Già da ottobre scorso le estensioni di Avast per Google Chrome, Mozilla Firefox e Opera furono rimosse dai relativi store in quanto eseguivano operazioni di raccolta dati.

Conclusioni

Prodotti free o non free, ormai un po’ tutte le aziende vendono i nostri dati di navigazione per motivi di marketing. E’ pur vero che, secondo dichiarazioni ufficiali, Jumpshot non ha più accesso ai dati di Avast.