Internet sta rovinando il commercio delle piccole imprese. Amazon, spotify, e tanti altri ancora renderanno la vita difficile a un po’ di persone…
Il commercio online può essere positivo solo in alcuni casi. Permette di trovare oggetti – spesso introvabili – ad un prezzo accettabile e costruendo una rete di venditori. Questo è il caso di eBay o Subito, dove i privati possono offrire e comprare oggetti da collezione o pezzi di ricambio.
Ma quando, invece, sono i negozi a doverne pagare le conseguenze? E le stanno pagando. Vediamo quali sono i servizi che stanno rovinando le piccole attività…
#1 – Amazon
Amazon è forse l’esempio migliore per evidenziare quanto internet stia uccidendo il commercio tradizionale. Invece di andare in un negozio si fa un ordine e si compra tutto dallo stesso negozio virtuale. Questo porterà alla morte delle grandi distribuzioni ma soprattutto delle piccole attività, negozi specializzati e quant’altro. Dunque, pensa “perché non scendo a comprarlo?” prima di fare un ordine.
#2 – Spotify
Invece di comprare musica da un negozio, ascoltarla dalle cuffie nei centri commerciali, creare una rete fisica di appassionati…la si ascolta in streaming con una quota mensile. I guadagni a chi produce musica arrivano sempre e comunque, ma in maniera totalmente differente e senza passare dal piccolo negozio di dischi in città.
#3 – eBook Stores
Gli eBook sono visti positivamente da un punto di vista ecologico. Peccato che tutte le testimonianze scritte della nostra civiltà rimarranno su dei computer o dei tablet che in un futuro apocalittico sparirebbero con la morte della corrente elettrica. Ok, rimaniamo più coi piedi per terra… E’ meglio, secondo me, fare dei libri con carta riciclata e ridurre il vero spreco di carta degli uffici.
Gli eBook si acquistano online, senza passare dalle librerie dove poter toccare, vedere, sentire l’odore dei libri. Si perde tutta la loro fisicità e, sinceramente, è davvero triste come cosa.
#4 – Blog e Testate Online
Io dovrei essere su una rivista (seh, magari…). In effetti lo spreco di carta dei giornali è davvero troppo, anche se pure in questo caso sarebbe giusto utilizzare la carta riciclata (cosa che credo venga già fatta). L’informazione è più rapida, economica e disponibile online. Sono un po’ incerto se parlare negativamente del fenomeno del passaggio dal giornale alla testata online (non perché sono di parte), ma fatto sta che il piccolo edicolante di certo in futuro non sopravviverà.
#5 – Wish e AliExpress
Wish e AliExpress forniscono prodotti a prezzi esageratamente bassi. Un’offerta che compete con qualsiasi negozio che debba sostenere delle spese e quant’altro. Anche il comprare piccoli oggetti o cose sfiziose trovate in uno scaffale con quel piccolo effetto “wow” scomparirà?
#6 – Store di videogiochi online
Steam, così come UPlay, lo store della PlayStation 4 e tanto altro, tolgono il piacere dell’attesa dietro al negozio per un videogioco. Inoltre, spariscono le famose confezioni “Big Box” e la compravendita dei titoli usati.
#7 – Store di app online
I programmi venivano venduti in pacchetti offerti da negozi specializzati o dalle grandi distribuzioni. Ora, invece, basta scaricarli o fare degli abbonamenti online (come Office 365, Adobe, etc.).



Blogger e scrittore ventenne nato a Taranto. Collabora con diverse agenzie di marketing digitale e operativo. Ha pubblicato il manuale Windows 10: Guide e Soluzioni e il libro di narrativa storica Cronache di un Palazzo Abbandonato.